Manovra di sinistra a chi?

Ridicolo. Il segretario del Partito Democratico è semplicemente ridicolo quando afferma che la legge di stabilità è una manovra di sinistra. Stanzierebbe più soldi per sanità e sociale, secondo il cialtrone, rispetto ai governi precedenti di Letta e Monti e perciò è manovra di sinistra. Due punti: stanziare soldi per sanità e sociale non significa che la manovra sia “di sinistra”, a meno che non si abbia una concezione della sinistra come buona disposizione d’animo, buonismo, spirito caritatevole. La sinistra si caratterizza, o meglio dovrebbe caratterizzarsi, per la lotta alla disuguaglianza e all’ingiustizia, non per il portare sollievo alla povertà. Che è utile e necessario, ma non sufficiente. Vanno intaccati i meccanismi di produzione della disuguaglianza, della povertà, dello sfruttamento, insomma delle ingiustizie. E questo lo si fa con “riforme strutturali” di segno contrario rispetto a quelle richieste dai dogmi dell’austerità e sponsorizzate dall’attuale dirigenza del Partito Democratico. Redistribuzione attraverso la riforma fiscale, utilizzo della leva del deficit per un piano del lavoro che crei occupazione e realizzi politiche industriali in direzione di uno sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile, investimento in diritto allo studio, diritto alla casa, diritto alla salute, riforma della controriforma delle pensioni,  riforma del welfare in senso universalistico, allargamento e non restrizione degli spazi di democrazia e partecipazione popolare alle scelte collettive, lotta alla illegalità, all’evasione fiscale, alle mafie di tutti i tipi.

Punto secondo, non è neppur vero che vi sia questo aumento degli stanziamenti in sanità e sociale. L’Italia stanzia molto meno degli altri paesi in rapporto al PIL per la sanità, la legge taglia di due miliardi rispetto a quanto già messo come impegno di spesa nero su bianco, lo stanziamento è superiore rispetto a quello dello scorso anno solo perché sono stati tagliati 2,34 miliardi nel corso del 2015 ma in questo aumento rientrano nuovi servizi e nuove spese per 800milioni su un miliardo, quindi parlare di un aumento è una menzogna che resta tale anche se ripetuta infinite volte. I fondi per la povertà, che sono solo 600 milioni per il 2016, si riferiscono in parte 220 milioni all’indennità di disoccupazione lunga (Asdi) e per 380 milioni potenziano la carta acquisti, originata dal Governo Berlusconi e poi modificata ed estesa dai governi successivi. Non c’è traccia di quel miliardo per i bambini poveri che era stato annunciato prima della presentazione della legge di stabilità. Non siamo insomma ancora di fronte a una strategia complessiva di contrasto alla povertà né di stanziamenti particolarmente rilevanti, a fronte di una manovra che si vanta di ridurre di 22 miliardi le tasse agli italiani (e la riduzione delle tasse ovviamente riguarda molto meno i poveri che i ricchi).renzi-sinistra-destra-sopra-sotto

Manovra di sinistra a chi?ultima modifica: 2015-11-07T11:08:54+01:00da sdluca1
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