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Accordo di programma sul Menarè: l’interesse privato prevale su quello pubblico

 

M_vedova%20maxi.jpgLe parole del legale della Impresa Tonon sui conti dei benefici a favore della ditta, a nostro avviso, confermano e non smentiscono il fatto che l’accordo di programma tra Regione, Provincia e comune di Colle Umberto, Vittorio Veneto e Conegliano, ANAS e Impresa Tonon sia stato concepito non tanto per ragioni di interesse generale riguardanti la viabilità, quanto per sistemare una pendenza fastidiosa e dare soddisfazione, tanta o poca che sia, alle richieste di un soggetto privato.

La questione non è quanto ci perda o ci guadagni il soggetto privato rispetto ad altre precedenti ipotesi di accordo che, ricordiamo, è stata la magistratura amministrativa a bocciare per ben due volte. Non intendiamo fare i conti in tasca a nessuno, ma valutare l’impiego delle risorse pubbliche e l’imparzialità e obiettività nella pianificazione e gestione del territorio che compete agli enti pubblici.
E allora, poiché nel titolo l’accordo si pone come obiettivi “Interventi di sistemazione viabilità SS. 51 e riqualificazione dell’area ex Ipsa in Comune di Colle Umberto”, il problema è che l’articolazione degli interventi prevista poi dal piano non è conforme agli obiettivi previsti, perché privilegia evidentemente la realizzazione del centro commerciale rispetto alle esigenza della viabilità.
Nel testo dell’accordo si definisce “urgente e improcrastinabile l’intervento di messa in sicurezza e di potenziamento” della statale Alemagna, dove i due incroci sul Menarè determinano “oggettivamente pericolo per la circolazione veicolare e ciclopedonale, nonché grave ostacolo al regolare flusso viabilistico”. Benissimo: del resto la rotatoria per l’accesso alla Zona Industriale viene invocata da anni, e chiesta da tutti. Nel 2008 ci furono vari incontri, sia in Provincia che nei comuni interessati. Sia i sindacati che gli industriali chiesero che, al di là delle vicende del PIRUEA, si desse corso alla sistemazione dell’incrocio di accesso alla zona industriale. E lo si facesse urgentemente.

Due anni dopo viene fatto un accordo di programma che storna i fondi stanziati dalla Regione a dicembre per quell’incrocio sulle piste ciclabili e affida l’intera opera alla Impresa Tonon, alla quale si concedono tre anni di tempo per progettare e concludere l’opera.

L’impressione è che si voglia privilegiare la costruzione del centro commerciale e delle opere viarie di immediato servizio al centro, e che si posponga di anni l’opera più urgente. Non si avverte una particolare urgenza di  un nuovo centro commerciale sul Menarè. E’ invece evidente a tutti la pericolosità di quell’incrocio. E allora, non siamo forse di fronte ad un ribaltamento delle priorità, nel quale l’interesse, certo legittimo, del soggetto privato, viene messo prima dell’interesse pubblico ?

Non si può pretendere che una impresa privata si ponga finalità pubbliche. Tantopiù se nell’accordo viene scritto che “il privato, l’Impresa Tonon s.pa., ha aderito all’invito di partecipazione al presente accordo di programma, accompagnato dalla richiesta dell’assunzione di un importante impegno economico nella realizzazione degli obiettivi del programma di intervento, sul  presupposto della riqualificazione dell’area di proprietà a perfezionamento della già espletata procedura concorsuale di dismissione del ben di cui risulta già aggiudicatario.” Sta del tutto in capo alle amministrazioni pubbliche proponenti e firmatarie dell’accordo la  responsabilità di aver privilegiato la preoccupazione di sistemare una pendenza con un privato rispetto alle esigenze della viabilità e della sicurezza dei cittadini.

lavori pubblici e businessultima modifica: 2010-05-16T00:55:00+02:00da sdluca1
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