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Bandi provinciali per il servizio autobus: tramonto della metropolitana di superficie ?

L’assessore regionale ai trasporti Renato Chisso dichiara oggi che la Regione sta pensando di orgnizzare le gare per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico non più su base interprovinciale, nel nostro caso Padova.Treviso.Venezia, ma su scala provinciale. Ma quella scelta discendeva dal progetto di sistema metropolitano di superfice e dall’esigenza di integrazione gomma rotaia. Siamo di fronte all’archiviazione del progetto ?

piet_mondrian_tableau_11_1921-251.jpgAlla fine del 2003 le Province di Venezia, Padova e Treviso, i Comuni di Treviso, Asolo, Montebelluna, Vittorio Veneto, Conegliano, Padova,Venezia e altri comuni del veneziano, concordavano un accordo per stabilire l’unità di rete per la messa a gara dei servizi di trasporto pubblico. L’unità di rete veniva individuata nelle tre provincie di Padova, Treviso e Venezia, con un ragionamento che verteva attorno all’attuazione del SFMR, e che vedeva uno dei suoi punti fondamentali nella volontà di integrazione tra il trasporto su gomma, rotaia e via acqua.
Ora le dichiarazioni  di Chisso sembrano aprire scenari diversi, nei quali la Regione di fatto abbandona il progetto di sistema metropolitano di superficie tramite rotaia e privilegia il trasporto ferroviario di tipo tradizionale, e mette in discussione l’estensione dell’unità di rete aprendo alla possibilità di unità di rete su scala provinciale.
Se è così, siamo di fronte ad una radicale svolta rispetto agli obiettivi che ormai da anni si pone la politica regionale dei trasporti. In particolare, va chiarito cosa ne è del sistema metropolitano di superficie. Se viene quindi totalmente abbandonata la prospettiva di poter avere un servizio pubblico efficiente e con corse frequenti, dove con un unico documento di viaggio i cittadini possano viaggiare indiffertemente su treni o su autobus con orari tra loro raccordati, senza impazzire nella giungla tariffaria e delle coincidenze orarie, e creando così un sistema che abbia una qualche concorrenzialità rispetto all’utilizzo del mezzo privato.
Da parte nostra riteniamo che le dimensioni dell’unità di rete debbano essere calibrate in base alla qualità del servizio che si vuole mettere in campo. Se il costo del ridimensionamento al livello provinciale fosse quello di sacrificare l’integrazione modale e tariffaria alla base del progetto di SFMR allora la cosa andrebbe attentamente valutata.
Per quanto riguarda l’azienda unica provinciale, la prospettiva della gara provinciale cambia la posta in gioco dell’operazione. Se fino ad ora era chiaro a tutti che l’azienda provinciale era solo un possibile  tassello di una integrazione più ampia tra le aziende delle tre province per mettere in campo una ipotesi concorrenziale a fronte della gara regionale, ora il nuovo soggetto sarebbe quello che concorre direttamente alla gara. Se da un lato questo può tutelare, forse, rispetto alla partecipazione di grandi colossi stranieri del settore, potrebbe d’altra parte aprire le porte alla partecipazione di altri soggetti che in un ambito più ristretto hanno titolo per concorrere. Che cosa c’entri il federalismo con tutto questo lo sa solo Muraro.
Anche la definizione del piano industriale andrebbe dunque calibrata su questo nuovo scenario, dato che la partecipazione diretta alla gara impone come prioritaria la costruzione di una offerta che sia concorrenziale in termini di mezzi, qualità del servizio e servizi aggiuntivi rispetto a quelli stabiliti dal bando.
Presenteremo una interrogazione al presidente Muraro per capire quali siano gli intendimenti della Provincia a fronte della nuova rotta intrapresa dalla Regione, e i relativi adeguamenti dell’operazione azienda unica all’eventuale nuovo scenario.

trasporto pubblicoultima modifica: 2010-06-24T12:28:00+02:00da sdluca1
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