sindrome di stoccolma

l’analisi qui sotto di Piero Orsatti sulle prese di posizione di Chiamparino di oggi su L’Unità, e del PD, brilla per chiarezza e centra il problema: l’aver introiettato da parte della “sinistra” parlamentare gran parte dell’ideologia dominante, il berlusconismo, che è tanto più ideologia nella misura in cui si presenta e si percepisce come senso comune. Lo schieramento aprioristico e acritico a favore delle ragioni dell’impresa, tanto più forte quanto più forte e sfacciata è l’affermazione della preminenza dei propri interessi sui diritti e sul diritto da parte della Fiat. L’assunzione totale della primazia del pubblico sul privato, con Chiamparino schierato contro i referendum sull’acqua pubblica. La accettazione del federalismo in salsa padana anzichè la proposizione di una propria proposta autonoma. L’attesa che sia Fini a indebolire Berlusconi, Bossi a far cadere il governo e l’Udc o Tremonti a guidare il nuovo governo. In effetti un classico esempio di Sindrome di Stoccolma, la vittima che a lungo andare si identifica e si infatua del suo carnefice.

Opposizione. La sindrome di Stoccolma

di Pietro Orsatti

A volte basterebbe ritrovare la strada. Sempre che lo si voglia. Ma qui sembrano tutti aver spento quel poco di neuroni rimasti. E il tom tom finora nessuno ha imparato a usarlo. Parlo del cosiddetto centro sinistra. E faccio una premessa. Non sarò gentile e neppure diplomatico. Visto l’andazzo non mi sembra proprio il caso.

Da chi cominciamo? Da Chiamparino, mi sembra ovvio, che oggi dalle pagine de L’Unità ci comunica che vorrebbe scavalcare la Lega sulla questione del federalismo e che alla fine Marchionne con il suo attacco ai sindacati, la forzatura su Pomigliano e la sua assurda politica del doppio binario ( chiedo incentivi ma intanto trasferisco la produzione all’estero), è un valido interlocutore per il centro sinistra sulle future riforme economiche. Fa molto caldo a Torino? Troppo, a quanto sembra. Poi c’è il PD di Bersani, che manovricchia per un governo di transizione. Dopo gli ultimi sondaggi che danno Vendola in cima alle preferenze degli elettori del centro sinistra, la possibilità di elezioni anticipate diventa un incubo. Fai le primarie pure per le elezioni condominiali e non le fai per il candidato premier? A quanto pare si se rischi una sonora sconfitta. Quindi meglio un governo tecnico, anche a guida Tremonti, si sussurra. Come se Tremonti non fosse responsabile del disastro causato dal berlusconismo e non si trovasse ad essere il punto di congiunzione storico con la Lega.

Poi buoni ultimi arrivano i grillini a cinque stelle di Beppe Grillo in persona e barba. Non si capisce se Grillo sia teorico di se stesso o se dietro abbia, come temiamo, chi pensa, scrive.e progetta per lui. Comunque sia la sua ultima dichiarazione in relazione a un governo tecnico di transizione a guida Montezzemolo fa capire molto sia del personaggio che del progetto. Che nella sua spregiudicatezza è formidabile: da un lato raccogli il consenso di folle osannanti e vagamente forcaiole e dall’altro strizzi l’occhio al mondo dell’impresa, e a Fiat in particolare.

Paradossi di fine impero. Lo scontro è tutto interno al mondo della finanza e dell’impresa. Da un lato il progetto economico e sociale della Fiat e dall’altro quello di Berlusconi e dei suoi. In mezzo gli italiani. E questo Paese che è a un passo della piu grave crisi istituzionale, sociale, politica e economico/strutturale della sua storia repubblicana.

Che ci sia qualcosa peggio di Berlusconi? Si, il berlusconismo. Che è diventato nel tempo un vero e proprio modo di pensare, condizionamento sia culturale che psicologico di un’intera generazione di dirigenti politici e non solo del centro destra. Un intero ceto politico incapace di fare il salto, di credere in se stesso, di non farsi condizionare da quello che dicono Berlusconi e i suoi e continuano a farsi dettare le proprità da un’agenda e da tempi dettati da altri. «Secondo me è impossibile che non ci siano altri candidati per competere con Vendola. Basta leggere le cose che dice, siamo sempre a una sinistra che racconta un mondo ideale…», ha dichiarato Chiamparino all’Unità. Come dire, chi cerca”un mondo ideale”, chi racconta “un sogno” di Paese differente non può vincere e governare. Quello di Chiamparino non è un “ragionamento politico”, è “una dichiarazione di resa”.

 

sindrome di stoccolmaultima modifica: 2010-08-03T23:12:00+02:00da sdluca1
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