Scuola: basta tagli e precariato

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La dirigente scolastica regionale Bigardi afferma di non vedere l’ora che finiscano i tre anni di tagli alla scuola decisi dal governo Bossi-Berlusconi. Da parte nostra avremmo preferito che non fossero mai iniziati. La protesta dei precari della scuola, ai quali esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza, rappresenta non solo una richiesta di riconoscimento della dignità del proprio lavoro, ma una dimostrazione della scelleratezza della scelta della destra di puntare sulla riduzione violenta della qualità del servizio scolastico e di voler ridurre a carne da macello i lavoratori che vi operano. Ricordiamo che sulla scuola il governo ha operato il più grande taglio occupazionale della storia del paese. 

Le convocazioni provinciali per l’assegnazione delle nomine annuali di personale docente  e non  docente rappresenta già un momento triste per la dignità dei lavoratori che vi si devono sottoporre. La politica dei tagli comporta poi la riduzione dei posti e la frammentazione delle prestazioni lavorative in un modo del tutto incompatibile sia con la qualità del servizio reso che con le normali e fondamentali esigenze di qualsiasi lavoratore. Riteniamo questa situazione grave sia per il protrarsi e il peggiorare di una situazione di precarietà lavorativa che impoverisce la società italiana e preclude il futuro a migliaia e migliaia di famiglie di chi nella scuola ci lavora, sia per la qualità del servizio che una scuola sempre più massacrata riuscirà a garantire ai milioni di studenti e alle loro famiglie. Chiediamo che il Governo cambi rotta e anziché considerare la scuola un ramo secco da tagliare, adotti politiche di stampo europeo che puntino sulla qualità della formazione e dell’istruzione e sulla valorizzazione del capitale umano del paese.

Scuola: basta tagli e precariatoultima modifica: 2010-08-29T10:54:00+02:00da sdluca1
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