Forchettoni leghisti al cinema

la Lega impedisce di girare un film sull’immigrazione a Treviso, e ne contesta pure il finanziamento del ministero della cultura. Ma intanto commissiona film mitologici a proprio uso e consumo che costano milioni di soldi pubblici

  Finanziamenti pubblici al cinema: con che faccia la Lega apre bocca dopo il fiasco del film su Alberto da Giussano e quello in preparazione su Marco D’Aviano ?

 Il comune di Treviso ha ritirato pochi giorni prima dell’inizio il permesso, già concesso, a effettuare in città le riprese del film di Francesco Patierno “Cose dell’altro mondo”, con Diego Abatantuono. Sono così volati via 700.000,00 di indotto per la città, che andranno invece a Bassano del Grappa, dove si sposterà la troupe per poter girare il film. Basti pensare ai costi di ospitalità per la troupe di 50 persone, o alle 400 comparse trevigiane. Tutti soldi che di questi tempi non avrebbero guastato. Ma, si sa, per la Lega prima di tutto viene il Bossi, come sostiene il Sindaco di Adro.
Le prime dichiarazioni del sindaco Gobbo adducevano come motivazioni ragioni legate alla chiusura del centro, negando che si trattasse di un diniego politico.
Che invece le cose non stessero così, ma in realtà si trattasse di una vera e propria censura politica da parte dell’Amministrazione Comunale, lo dimostra ora l’iniziativa del solito senatore Stiffoni, che quando c’è da fare la brutta figura del razzista di turno non si tira mai indietro. Contesta il senatore, addirittura con una interrogazione parlamentare, il contributo pubblico che al film è stato concesso.
Non sappiamo quali titoli abbia il senatore Stiffoni per giudicare “dannoso” il film, prima ancora che sia realizzato. Probabilmente l’aver saputo che si intende mettere in scena l’ipotesi che di colpo i lavoratori stranieri se ne vadano tutti via, ha seminato il panico tra i leghisti. Perché capiscono anche loro cosa questo significherebbe, e vederselo rappresentare in un film non fa comodo alla loro battaglia ideologica e indiscriminata contro gli immigrati.
Noi invece ci chiediamo se sia stato giusto concedere un finanziamento pubblico, di 1,6 milioni di Euro, al film “Barbarossa”, in pratica “commissionato” dalla Lega a Renzo Martinelli, dedicato alla figura di Alberto da Giussano e dove addirittura a Bossi veniva riservata una comparsata, inserendo una sua foto per via digitale nella post produzione del film in abito d’epoca. Per quel film la Lega organizzò delle proiezioni come partito, e Bossi disse “andate a vederlo come se andaste a votare”. I padani non lo seguirono e il film si rivelò un flop, incassando in Italia solo 835.000,00 Euro, e che non verrà ricordato nella storia della cinematografia italiana. Il film fu prodotto dalla Rai, attraverso Rai Trade che ci mise altri 4 milioni. E’ noto che in Rai, come in tutti gli enti pubblici,  grazie alla spartizione politica della quale i leghisti sono diventati i primi fautori e attori, il partito di Bossi ha le sue pedine ben piazzate.
Del film Barbarossa se ne parlò anche nelle intercettazioni del 2007 tra Berlusconi e Agostino Saccà, dove emerge in modo inequivocabile il ruolo avuto da Bossi e dalla Lega nel far finanziare l’opera.

S= Saccà   P= Presidente

P: vabbè .. va bè .. adesso vediamo, vediamo un pò. Senti, io … poi avevo bisogno di vederti ..
S: Si.
P: perchè c’è Bossi che mi sta facendo una testa tanto ..
S: si .. si ..
P: .. con questo cavolo di .. fiction .. di Barbarossa ..
S: Barbarossa è a posto per quello che riguarda .. per quello che riguarda Rai fiction, cioè in
qualunque momento …
P: allora mi fai una cortesia …
S: si
P: puoi chiamare la loro soldatessa che hanno dentro il consiglio ..
S: si.
P: .. dicendogli testualmente che io t’ho chiamato …
S: vabbene, vabbene ..
P: …che tu mi hai dato garanzia che è a posto ..
S: si, si è tutto a posto ..
P: .. chiamala, perchè ieri sera ..
S: la chiamo subito Presidente …
P: … a cena con lei e con Bossi, Bossi mi ha detto, ma insomma .. di qui di là … dice … Ecco, se tu
potevi fare sta roba …mi faresti una cortesia.
S: allora diciamola tutta … diciamola tutta Presidente .. cosi lei la sa tutta, intanto il signor regista ha fatto un errore madornale perchè un mese fa … ha dato .. e loro lo sanno .. ha dato un’intervista alla Padania, dicendo che aveva parlato con Bossi e che era tutto… io, ero riuscito a rimetterla in moto la cosa, che era tutto a posto perchè aveva parlato col Senatur .. bla, bla, bla … il giorno dopo il corriere scrive ..

La Lega ha una concezione del cinema simile a quella di Goebbels: un formidabile strumento di propaganda. Solo che il pubblico è oggi un po’ più avveduto, e si accorge subito dell’intento politico e manipolatorio dell’opera. In questo senso la Lega è certamente più rozza e ingenua dell’abilissimo Berlusconi nel muoversi nel mondo della comunicazione.
Ma non basta. Purtroppo, non paga di aver buttato soldi pubblici per il “Barbarossa”, ora la Lega ci riprova. Con i soli voti dei consiglieri della destra, il CDA della Rai ha deciso di spendere 4,1 milioni di euro, più un altro milione da Rai Cinema,  per produrre un nuovo film, sempre dello stesso Martinelli, sulla figura del padre Marco d’Aviano, ovviamente visto in funzione anti-islamica, dal costo totale di 12 milioni di Euro. Certamente altri soldi arriveranno al film dal contributo statale, ma prevediamo che Stiffoni su questo non farà interrogazioni. Il nuovo film “leghista” si chiamerà “September Eleven”, undici settembre, ma non si riferirà all’attacco alle Torri Gemelle bensì all’assedio turco a Vienna, nel 1683, quando l’esercito ottomano fu sconfitto per mano della Lega Santa guidata da frate Marco D’Aviano.
Tutti abbiamo visto come a Genova il capo degli ultras serbi, Ivan il Terribile, avesse tatuato sul braccio in bella evidenza la data 1389. Anche questa è una evocazione di una battaglia contro i Turchi, persa allora dai serbi. 600 anni dopo, nel 1989, la rievocazione e la rivincita su quella sconfitta fu uno dei motori dell’ascesa del dittatore Milosevic e di tutto quello che poi ne seguì: nazionalismo, pulizia etnica, disgregazione nazionale, guerra civile, massacri.
La Lega ha sempre condiviso un certo milieu culturale con i peggiori e più violenti nazionalisti. Bossi, dopo i fatti di Genova, ha subito richiamato la sua simpatia per il nazionalismo serbo e così Gobbo, che a La7 ha ricordato che durante la guerra i leghisti stavano con “i fratelli serbi”.
Va be’, facciano le loro belle rimpatriate tra nazionalisti, magari una bella festa della birra con invitato speciale Ivan il Terribile, ma perché dobbiamo spendere milioni di soldi pubblici per propagare nei cinema le patturnie medievali dei nazionalisti padani ?
Quand’è che questi nuovi forchettoni padani molleranno le loro grinfie dai soldi pubblici ?

 

Forchettoni leghisti al cinemaultima modifica: 2010-10-21T20:45:00+02:00da sdluca1
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