Forchettoni leghisti in provincia

il  PIANO STRATEGICO della Provincia: Solo propaganda e servizi elettorali alla Lega con soldi pubblici

Oggi la Tribuna di Treviso riepiloga una serie di spese che la Provincia ha destinato in spese inutili o di propaganda negli ultimi mesi, e che abbiamo regolarmente denunciato e portato alla luce come consiglieri dei gruppi della sinistra.

Tra le spese inutili della Provincia andrebbe certamente annoverato anche il il piano strategico.

trota.jpgPartito nel 2002 con l’amministrazione Zaia, con tanti buoni propositi che avevano convinto buona parte degli attori sociali del territorio a partecipare convintamente all’iniziativa, doveva essere un progetto partecipato con tutti gli attori del territorio per definire priorità, e progettualità della Marca Trevigiana, e prefigurare la Marca al 2010. Alla fine, si è alla rivelato come uno strumento di marketing e non di effettiva progettazione condivisa.

Nelle intenzioni il piano voleva allora prefigurare la provincia di Treviso nel 2010. Ma di quelle indagini statistiche e dei libri prodotti dal piano oggi, di fronte ai problemi della crisi economica e sociale che avvolge anche la Marca, nessuno sa che farsene.

Via via il piano strategico si è ridotto per un verso ad una specie di bollino da mettere su qualsiasi iniziativa della provincia. Qualsiasi accordo, qualsiasi intesa anche di poco rilievo diventava un solenne e altisonante “Protocollo del Piano Strategico”: tutta fuffa e poca sostanza.

Per altro verso il Piano è servito a dirottare su quel capitolo di spesa ingenti risorse che potevano andare a beneficio dei cittadini e invece sono servite a rimpinguare le tasche dei consulenti.

In particolare, fin dall’inizio il responsabile del piano strategico di Treviso è sempre stato il dott. Risso e la sua società Publica ReS. A lui sono state rivolte buona parte delle spese complessive del piano. Lo stesso Risso è stato poi consulente del candidato leghista Muraro per la campagna elettorale del 2006. La società Publica ReS si è fatta finanziare dalla Provincia una indagine, all’interno del piano strategico, che dietro il titolo “il clima economico provinciale” nascondeva un vero e proprio sondaggio elettorale sulle intenzioni di voto dei trevigiani, svolto tra il 10 e il 11 maggio del 2006, a ridosso delle elezioni, che si tennero il 29 maggio.

Sempre per il piano strategico, la Provincia emanò nel 2008 un bando ad personam, su misura per una società che si costituì appositamente pochi giorni prima dell’uscita del bando e, guarda caso, vinse l’incarico. La società Syntonos, fondata dall’ex capo di gabinetto della Provincia Giancarlo De Nardi. Altri 70.000 di consulenza per scrivere i discorsi a Muraro.

Allora, tanti soldi spesi e pochi risultati. Il board del piano, il tavolo di programmazione che riunisce forze sociali e rappresentanti dei sindaci, non si riunisce da tempo immemorabile. E il milione di Euro speso in questi anni per il piano strategico non è servito né a prevedere né a prevenire la crisi, né a fornire oggi strumenti per affrontarla.

Da anni chiediamo che venga chiusa la baracca del piano strategico, ma temiamo che con l’avvicinarsi delle elezioni si voglia ancora una volta pagarsi i sondaggi elettorali con soldi pubblici e garantirsi consulenze per la campagna elettorale.

Insomma, anche nella partita del piano strategico, i leghisti si confermano come i nuovi forchettoni del 2000.

 

il sondaggio con il trucco

Uno dei meccanismi per stornare a fini di partito denari pubblici, da parte dell’Amministrazione Provinciale di Muraro, è quella di mettere in conto alle casse pubbliche della Provincia il costo di un sondaggio elettorale. Solitamente è una spesa che si accollano i candidati e i partiti più grossi, che ne hanno i mezzi, per capire come orientare la campagna elettorale nei momenti decisivi, le ultime settimane prima del voto.

Ma pur dispondendo di larghi mezzi e di un sacco di soldi, Muraro e la Lega hanno ben pensato di attingere ai denari pubblici per questo servizio ad uso privato. Così nel 2006, a poche settimane dal voto per le provinciali, che si tennero il 28 e 29, la società Publica ReS, nell’ambito del Piano Strategico, per conto della Provincia di Treviso, effettua, il 10 e 11 maggio effettua un sondaggio, per testare “il clima economico provinciale”. Sembra tutto a posto: periodicamente si testa il livello di fiducia e di attesa dei cittadini per la situazione economica, al fine di calibrare meglio le politiche pubblice e avere informazioni utili per la fase di concertazione tra le parti sociali sullo sviluppo del territorio. Così si spiega negli atti ufficiali della Provincia che giustificano l’intervento.

Ma se andiamo a vedere la vera natura del sondaggio allora scopriamo che, dopo le prime 20 domande attinenti all’oggetto dell’indagine, si cambia registro “adesso cambiamo argomento, tra poco si vota per le provinciali”, e si comincia con tutte le domande: andrai a votare, per quale presidente, per quale lista, cos’hai votato alle ultime politiche, etc. Insomma un classico sondaggio elettorale. Ma pagato con soldi pubblici.

Del resto, per quella campagna elettorale il consulente di Muraro era Enzo Risso, pagato dalla Provincia come responsabile del Piano Strategico e dirigente di Publica Res, la società che ha fatto il sondaggio.

vedi qui il sondaggio tarocco.pdf 

Forchettoni leghisti in provinciaultima modifica: 2010-10-26T18:49:00+02:00da sdluca1
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