Electrolux e gli operai: sangue dal muro ? In Rica contratto collettivo à la carte

spaccati di situazione operaia trevigiana da il Gazzettino di oggi

SUSEGANA Tute blu ferme da ieri per 15 minuti ogni ora. Per l’azienda è stata «una sorpresa»
Electrolux aumenta i ritmi: sciopero

L’Electrolux aumenta i ritmi e viola le regole di raffreddamento delle relazioni sindacali, e il sindacato sciopera. Tecnicamente è successo così ieri nello stabilimento di Susegana, ma ci sono i distinguo. Per l’azienda è stata una sorpresa e in una nota lo evidenzia, sottolineando la legittima applicazione del piano di riorganizzazione per la soluzione degli esuberi e la redditività.
      «Per un miglioramento continuo della produttività e dell’efficienza degli impianti e della organizzazione del lavoro – è scritto -. Processo che si sviluppa nel pieno rispetto delle normative, del contratto e degli accordi sottoscritti e seguendo le dovute procedure di consultazione con i rappresentati dei lavoratori». Secondo l’azienda la nuova organizzazione non prevede incremento delle cadenze e applica gli interventi senza alcun incremento del livello di eccedenze previste dal piano sociale. Per le organizzazioni sindacali che hanno deciso congiuntamente non sarebbe così. «Abbiamo avviato una mobilitazione con assemblee sciopero e scioperi a singhiozzo, – spiega Paola Morandin della Fiom – dopo che l’azienda ha deciso unilateralmente di aumentare ulteriormente i carichi di lavoro nella catene di montaggio». «Avevamo richiesto la procedura di raffreddamento – conferma Enza Calderone della Uilm – come prevede il regolamento: se non c’è l’accordo in commissione tecnica si va al tavolo politico con le segreterie provinciali e Rsu. E l’accordo non c’era quando l’azienda ha comunicato cosa intendeva fare, cioè togliere un lavoratore dalla linea e ripartendo lo stesso lavoro sui rimanenti. Si sta tirando al massimo i lavoratori». I lavoratori della linea 3, quella interessata dal provvedimento hanno ieri iniziato a scioperare per 15 minuti ogni ora di lavoro. Domani sono previste le assemblee per tutto lo stabilimento. Nel caso l’azienda non dovesse recedere, sospendendo l’atto e convocando le parti, la protesta potrebbe allargarsi ulteriormente nei prossimi giorni coinvolgendo tutti i lavoratori dello stabilimento. «I lavoratori sono già saturi e quando adottato in linea 3 rappresenta un peggioramento delle condizioni» conclude Rosanna Paolazzi.

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L’AGITAZIONE Rotte le trattative. La Fiom-Cgil: «Niente deroghe al contratto nazionale»
Rica, 300 operai in sciopero

Presìdi ai cancelli ieri per le mancate risposte sull’integrativo: arrivano i carabinieri

L’azienda fa ostruzione e non risponde alle richieste della parte sindacale: la Fiom-Cgil provinciale e i delegati dei lavoratori Rsu della Rica, ieri hanno proclamato l’agitazione e una serie di scioperi-assemblea di un’ora per turno, scaglionati per reparti, con presidi davanti ai cancelli, al punto che sono arrivati anche i carabinieri, ma solo per controllo, su richiesta della direzione.
      È stata la risposta in zona industriale all’azienda del gruppo Zoppas, che occupa 300 lavoratori, per la mancata risposta da parte della azienda alle richieste avanzate da rappresentanti aziendali e sindacati con la piattaforma votata da tutti i lavoratori. E l’adesione all’iniziativa di sciopero è stata pressochè totale.
      «Il percorso iniziato a marzo 2011 continua a trascinarsi ed è ancora lontano da una positiva conclusione tra le parti – spiega Manuela Marcon – Siamo giunti alla conclusione che l’azione aziendale sfiori proprio l’ostruzionismo, dilatando nel tempo risposte fondamentali per arrivare a chiudere il contratto integrativo aziendale».
      Punto fondamentale è stabilire l’esclusione certa di possibile deroghe al contratto nazionale di categoria.
      «La direzione – osserva Marcon – ha dichiarato in trattativa che si riserva di applicare, a seconda delle proprie esigenze, il contratto nazionale del 2008, quello firmato unitariamente dalle parti soimages?q=tbn:ANd9GcTIiH3L7SHshEmn23aVii9VhgYb0epgbLrL9BFjF27ltMY9JdHAciali e in scadenza a dicembre 2011, o in alternativa quello del 2009».
      E questo è proprio quello che non vogliono le rappresentative sindacali, poiché quest’ultimo contratto non è stato sottoscritto dalla Fiom-Cgil, che poi è l’unica sigla sindacale presente in azienda. «Il perché è presto detto – spiegano le Rsu – Tale contratto aprirebbe alla possibilità delle deroghe peggiorative per i lavoratori e comunque lo sciopero assemblea effettuato è solo un primo segnale che diamo: ulteriori iniziative potranno essere definite nei prossimi giorni, sempre con il pieno consenso dei lavoratori». Però, data anche la situazione contingente, l’auspicio è che questa fase di stallo possa sbloccarsi quanto prima per arrivare ad una ragionevole conclusione. In caso contrario l’agitazione continuerà.

Electrolux e gli operai: sangue dal muro ? In Rica contratto collettivo à la carteultima modifica: 2011-10-12T17:39:00+02:00da sdluca1
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