Lega, virilità o pavidità ?

Il Sindaco di Treviso e segretario nazionale della Liga Veneta-Lega Nord Gianpaolo Gobbo afferma in un intervista che la Lega non potrà avere mai un leader gay, perché andrebbe contro la “virilità” della Lega. Premettiamo di non comprendere cosa significhi il concetto di “virilità” applicato ad un partito politico, a meno che non ci si riferisca al gesto dell’ombrello e alla nota espressione che l’Umberto Bossi di qualche anno fa rivolse ad una ministra chiamandola “bonazza”, oppure al deputato leghista Polledri che in TV, ad una esponente del PD che accusava la Lega di aver calato le braghe di fronte a Begobbo, lega, gay, bossi, omofobiarlusconi, rispondeva “guarda che se caliamo le braghe per te potrebbe essere una bella sorpresa”. Atteggiamenti di becero machismo, squalliduccio e da omuncoli. Niente a che vedere con la “virilità”, parente della “virtù”, propria di chi rifiuta di salvare dai giudici politici in odor di corruzione o di mafia, o di chi rifiuta di avvallare le panzane del potente sulla nipote di Mubarak, non certo di chi ha fatto della sottomissione a Berlusconi la cifra dei suoi ultimi dieci anni di attività.
L’esser uomo, per un politico, secondo noi non si misura dalla volgarità con la quale si guarda al genere femminile né dalla quantità di testosterone, ma dall’umanità delle scelte che si compiono e dalla dignità nell’assumersi le proprie responsabilità. Gobbo dovrebbe semmai parlare di “maschilismo” del suo partito, e lasciar perdere altri concetti impropri.
Quanto al leader della Lega, riteniamo che Gobbo possa aver ragione. Non sappiamo se i figli di Bossi siano gay o meno, probabilmente lo sa Gobbo perché parlando del futuro leader leghista sicuramente si riferiva ad uno di loro.

Lega, virilità o pavidità ?ultima modifica: 2011-12-07T17:46:52+01:00da sdluca1
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