Salviamo i referendum. Appello al PD

Il PD ha presentato il 18 aprile, come rivela Antonio Di Pietro dal suo sito, una proposta di legge per restringere al massimo le figure legittimate ad autenticare le firme per la presentazione di liste elettorali, di proposte di legge di iniziativa popolare, di richiesta di indizione di referendum. Attualmente, oltre ai funzionari pubblici, possono procedere alla autenticazione delle firme degli elettori i consiglieri e gli assessori comunali, e i consiglieri provinciali. Prima del 1999 era invece necessario recarsi presso gli uffici comunali, oppure doveva essere presente un notaio, per poter procedere alla autenticazione. Se i cittadini hanno potuto firmare per la indizione dei referendum su acqua, nucleare, legittimo impedimento, che si sono svolti lo scorso giugno, presso migliaia di banchetti sparsi in tutta Italia. Se un milione e duecentomila elettori hanno potuto firmare per la indizione di un referendum abrogativo dell’attuale legge elettorale tra agosto e settembre in migliaia di banchetti sparsi per il paese, è stato grazie a quella estensione del 1999. E così per centinaia di proposte di legge di iniziativa popolare su vari temi, promosse da vari soggetti della società italiana.

La proposta di Franceschini prevede di togliere la possibilità di autenticare le firme ai consiglieri e agli assessori comunali, e ai consiglieri provinciali. In pratica addio banchetti per la raccolta delle firme, i cittadini dovrebbero andare in comune a sottoscrivere.

La ragione addotta per la presentazione della legge è che ci sarebbero stati parecchi casi di firme false nella presentazione di liste elettorali. Questo è vero, e il fenomeno riguarda perlopiù i partiti maggiori che, non si capisce in che modo, riescono a chiudere le liste dei candidati pochi giorni, o anche la sera prima della presentazione ufficiale delle firme. E quindi magicamente riescono a raccogliere in poche ore centinaia o migliaia di firme. Il caso delle regionali della Lombardia pare rientrare in questa casistica. In occasione delle ultime regionali in Veneto, il Comune di Monselice ha verificato che a firmare le liste del PDL erano stati anche tre deceduti. In Piemonte Cota ha prevalso alle elezioni grazie al sostegno di una lista, quella dei pensionati, le cui firme di sottoscrizione sono risultate falsificate, e il cui leader, eletto consigliere, è stato per questo condannato ed era già stato condannato, poi prescritto, per aver presentato firme false anche nel 2005, sempre in coalizione con il centrodestra. Questi casi vengono infatti giudicati dalla giustizia penale. Se le sanzioni non paiono adeguate a scoraggiare questo malcostume e questa truffa, allora si intervenga aumentando le sanzioni penali per chi ha autenticato e prevedendo delle sanzioni elettorali, come la decadenza per gli eletti con liste presentate grazie a firme false o lo scomputo dei voti di quella lista dai risultati finali.

Se invece si intervenisse come propongono i deputati Franceschini e Bressa, allora il risultato sarebbe quello di limitare pesantemente il diritto e la possibilità dei cittadini di promuovere e sottoscrivere richieste di referendum e di presentare proposte di legge di iniziativa popolare.

Noi invece riteniamo che sia una risorsa democratica importante per il paese la possibilità di indire referendum e di proporre liste elettorali alle elezioni amministrative, riducendo al minimo le incombenze burocratiche e consentendo la massima partecipazione dei cittadini alla vita democratica del paese.

La proposta del PD è stata esaminata dalla commissione affari costituzionali e unificata, lo scorso 7 dicembre, con una proposta del deputato PDL Giorgio Merlo. Nel testo unificato viene assunta per intera la richiesta del PD di limitare al massimo il numero degli autenticatori.

Chiediamo perciò al Partito Democratico, che in Veneto ha contribuito a raccogliere firme per i referendum sull’acqua e contro il porcellum pur non avendoli promossi, e non avrebbe potuto farlo se fosse già stata in vigore la loro proposta di legge, di intervenire presso i propri gruppi parlamentari affinché la proposta Franceschini-Bressa unificata a quella di Merlo, venga rivista nella parte in cui limita il diritto dei cittadini a sottoscrivere referendum e liste elettorali.

Salviamo i referendum. Appello al PDultima modifica: 2011-12-21T00:53:00+01:00da sdluca1
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