il moderatismo, male oscuro del centrosinistra

Il mare oscuro del centrosinistra italiano è la spasmodica ricerca dell’accordo con i cosiddetti “moderati”. Questa vera e propria ossessione ideologica è una delle cause delle difficoltà drammatiche nelle quali versa il paese e del pessimo stato della nostra democrazia.

Dopo il disastroso governo Berlusconi Fini Bossi, poi ridotto a governo Berlusconi Bossi Scilipoti, le dimissioni da capo del governo di Berlusconi potevano essere l’inizio di una vera svolta.

Ma invece, a differenza di quanto accade nei normali paesi democratici, non si sono convocate le elezioni. Il rischio era che, di fronte alle difficoltà e alla debolezza dei moderati e sull’onda dei movimenti, il fronte antiberlusconiano vincesse le elezioni, e si determinasse un governo di centrosinistra con all’interno una forte presenza della sinistra.

Pur di non votare, l’establishment politico quasi al completo ha deciso dunque che non si era di fronte al fallimento totale del centrodestra, ma al fallimento della politica in quanto tale, e di tutti i partiti, anche quelli che stavano all’opposizione o che non stavano nemmeno in parlamento. Una concezione assolutamente grillina della realtà democratica del paese, e infatti alla prima occasione il movimento 5 stelle è passato all’incasso.

Per evitare la normale dialettica democratica si è chiamato il salvatore della patria SuperMario Monti che, oggi è chiaro a tutti, non salva un bel niente ma garantisce la prosecuzione della politica dell’austerità a senso unico contro lavoratori e pensionati, deprime l’economia e porta il paese in recessione spremendolo come un limone a forza di tasse.

I risultati elettorali, ogni volta che agli elettori è concesso esprimersi, dimostrano che la passione per il centro e per i moderati viene coltivata solo  dai dirigenti politici e non è condivisa dagli elettori. Dalle ultime elezioni il Terzo Polo è uscito in stato comatoso e l’Api di Rutelli si sta di fatto sgretolando. Ma la passione per il centro è più forte della realtà dei fatti, e così Bersani trova la quadra nella direzione nazionale rilanciando l’alleanza tra i progressisti e i moderati.

Dietro questa irresistibile passione per il centro, ovviamente, c’è una questione politica fondamentale. Ed è il profilo identitario e programmatico che si vuole dare al centrosinistra. Qui il nodo è quello annoso, lasciato del tutto irrisolto dalla nascita del PD. Un partito di sinistra, per quanto ammodernato si voglia, che sta dentro al socialismo europeo, o un partito liberale di massa, che assume il pensiero neoliberista come proprio asse ideologico, con alcune concessioni alla dottrina sociale della Chiesa ? Questa questione fondamentale genera  una serie infinita di dilemmi, dalla posizione sui diritti civili al posizionamento rispetto a Marchionne, alle politiche sul lavoro, al sostegno al governo Monti, che si pensa di risolvere con un gioco di sponda con un alleato moderato, o per sposarne le tesi o per utilizzarlo come bilanciamento degli alleati più a sinistra e assumere un ruolo di mediazione continua.

il moderatismo, male oscuro del centrosinistraultima modifica: 2012-06-09T19:39:00+02:00da sdluca1
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