Non solo Calearo, pure il generale: grazie Valter

Della serie “grazie Veltroni” e “non solo Calearo”, segnaliamo che in commissione Difesa del Senato il 27 giugno scorso si è svolto un interessante confronto tra due parlamentari del PD. L’oggetmauro del vecchio.jpgto è la delega al Governo sulle spese militari, tra cui i famigerati 90 F-35. La senatrice Granaiola, presidente dell’Auser di Viareggio, svolge un bel intervento contro il progetto F-35, dati alla mano della Corte dei Conti statunitense, che sarebbe già costato 17 miliardi di dollari all’Italia e che si sta dimostrando un fallimento, con costi in aumento a causa dei sempre nuovi problemi tecnici nella realizzazione dei nuovi velivoli. Annuncia pure dei suoi emendamenti per intervenire nel provvedimento contro gli F-35. Segue l’intervento di un altro senatore del PD, il generale Mauro Del Vecchio, che prima si dedica a smentire e controbattere a tutte le accuse e i dati diffusi da associazioni pacifiste, poi lamenta le scarse risorse che l’Italia destinerebbe alla difesa, i elogia il provvedimento ed invita ad approvarlo in fretta, “sottolineando altresì che l’articolato si preoccupa di garantire anche le legittime aspettative del personale”. Il Generale Mauro Del Vecchio, che in una seduta successiva della commissione si preoccuperà di sottoscrivere tutti gli emendamenti al provvedimento presentati dal generale Ramponi, del PDL, come parlamentare è una delle invenzioni del PD di Veltroni. Quando tirò fuori dal cilindro questa perla, pochi giorni prima di annunciare la candidatura di Calearo, l’imperaggiabile africano mancato dichiarò: “lo candidiamo nelle nostre liste per portare i temi della pace, della coesistenza e delle forze armate nel Parlamento”.  Pare che dei tre temi, in realtà abbia portato solo il terzo. E del resto il generale, di portare in Parlamento i temi della pace, proprio non gli passava per la testa. Così parlava infatti in una intervista a La Stampa:  Qual è il senso di questa sua scelta politica? «Per me, l’impegno di rappresentare le forze armate in Parlamento. Modestamente, posso dare un certo contributo di esperienza. Per il partito democratico, significa valorizzare l’impegno di uomini e donne che servono la patria in armi. Soprattutto quelli che sono all’estero. A differenza di quanto avviene all’estrema sinistra»Con quelli di Sinistra-Arcobaleno la rottura è proprio forte. Loro antimilitaristi, il Partito democratico invece schiera addirittura un generale. «Sì, penso che l’offerta che mi è stata fatta di candidarmi stia a marcare proprio questa divaricazione. Credo che sia un fatto importante. Ci tengono a questa differenza. E io ne sono orgoglioso». In effetti il generale e il suo Capo di Stato maggiore vinsero la battaglia: la sinistra  rammollita fuori dal parlamento e dentro il generale e le forze armate.

Il candidato Del Vecchio creò subito dei problemi al povero Valter, che forse pensava davvero di aver candidato un pacifista. Intervistato da Klaus Davi, il generale ne disse delle belle: “Se saremo al governo proporremo una legge che consenta ai giovani di 16 anni di entrare volontari nell’esercito“, “Episodi di nonnismo soft fanno parte della vita dell’esercito e sono tutto sommato educativi, non lasciano l’amaro in bocca”, “Anche se oggi ha fatto scelte politiche molto diverse dalle mie rimane intatta la mia valutazione di stima nei suoi confronti  (riferito al generale Roberto Speciale della guardia di Finanza, quello che si faceva portare il pesce fresco in montagna con l’aereo, allora candidato per il PDL)”, e si è detto favorevole “alla creazione di case di piacere per i soldati impiegati nelle missioni all’estero” . Ma quella che fece più scalpore riguardava i gay: “Io rispetto ogni scelta legittima e lecita della persona, ma credo che nell’ambito di una struttura come l’esercito, dove le attività si svolgono sempre insieme, è opportuno non dichiarare ed evidenziare la propria omosessualità“. “Anche nella mia carriera” aggiunge “mi sono imbattuto in episodi di omosessualità e ho fatto in modo che quelle situazioni non si verificassero di nuovo, che chi ne era coinvolto venisse ricollocato ed impiegato in altre aree“. Scoppia la polemica e il generale fa retromarcia, e il povero Valter è costretto a dire: “Le parole che il generale Del Vecchio ha pronunciato sono assolutamente sbagliate e lontane anni luce dal programma del Partito Democratico e dai suoi valori. Ho visto che il generale le ha rapidamente corrette e sostanzialmente smentite, confermando la sua piena adesione al programma del Pd. E questo mi pare chiuda ogni possibile polemica che sarebbe strumentale”. E quindi, per nomina veltroniana, oggi il generale Del Vecchio è in parlamento. Chissà, da parlamentare del PD, che cosa penserà delle recenti polemiche interne al suo partito sui matrimoni gay ? Pensiamo di poterlo immaginare.

Non solo Calearo, pure il generale: grazie Valterultima modifica: 2012-07-18T23:21:32+02:00da sdluca1
Reposta per primo quest’articolo