Non è il montismo l’alternativa al berlusconimo

Gli scandali che oggi emergono e impattano in maniera devastante sull’opinione pubblica, trascinandomonti loden.jpg ai minimi termini quel pochissimo di credibilità che forse residuava alla nostra classe politica, non avvengono per una deviazione antropologica che connoterebbe la famigerata quanto vaga categoria de “i politici”. Sono invece in buona parte il portato di 20 anni trascorsi sotto l’egida subculturale di Silvio Berlusconi e del mondo malato che ha creato intorno a sé. I Fiorito non sbocciano nel loro splendore se non trovano un campo ben coltivato dove attecchire, e i veleni che il berlusconismo ha instillato per anni e anni nella società italiana, e la patologia che ha prodotto nel sistema politico, non sono inezie delle quali poterci liberare con la velocità con la quale il capo dello Stato riesce a nominare un Mario Monti a capo del Governo. Il decorso non potrà essere che lungo e doloroso, e i rischi di ricaduta non sono trascurabili.

La sollevazione di Berlusconi dal suo incarico di governo non si è accompagnata ad una sua definitiva sconfitta elettorale, e oggi il capo del PDL resta uno dei player fondamentali della vita politica, in qualità di azionista di maggioranza del governo tecnocrate. Non si è ancora chiusa con nettezza l’orribile parentesi aperta nella storia della Repubblica dalla discesa in campo contro il comunismo e a favore delle sue aziende del capo della Fininvest.silvio.jpg

Perché il berlusconismo tramonti per sempre deve sorgere una nuova speranza e un nuovo progetto. Pensare che il montismo sia l’antidoto è un errore grossolano. Tolto il loden, che non è poi molto più alternativo alla bandana di quanto non fosse la vecchia giacca a vento di Prodi, la tecnocrazia commissariale che fa i compiti a casa prescritti da chi ha creato la crisi, non aiuta la costruzione di un futuro diverso, ma rischia la cancellazione dell’idea stessa di futuro. Il problema non era la bandana, ma quello che ci stava sotto.

Le linee di continuità del governo attuale con il precedente sono nei fatti, anche se le immagini sono cambiate. Dalla controriforma della scuola, alle deroghe alle leggi previste per Marchionne, agli impegni di austerity presi con l’Europa a guida Merkel-Sarkozy, l’impianto di governo di Monti è in linea con quanto fatto dalla destra. Vedere tanti zelanti sostenitori della continuazione del montismo dopo l’impaccio delle elezioni democratiche, anche dentro il centrosinistra, fa ripensare alle vere motivazioni dell’opposizione condotta negli ultimi anni. Invidia per non esser lì al governo a far le stesse cose, o avversione puramente estetica per l’estrema volgarità dei personaggi in campo ?

Chi come noi ha coltivato un’idea di alternativa che non si accontenti delle forme ma punti alla sostanza, per incidere nella condizione materiale dei cittadini e le cittadine e modificare le storture di un paese fiaccato da corruzione e malversazione e afflitto da una crescente disuguaglianza, il montismo non potrà mai essere l’alternativa al berlusconismo. Ne sarebbe la prosecuzione sotto mentite spoglie.
Non è il montismo l’alternativa al berlusconimoultima modifica: 2012-10-01T23:40:00+02:00da sdluca1
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