Stanno tagliando i consiglieri sbagliati

Il rimborso forfettario che i consiglieri regionali del Veneto si sono autoattribuiti non ha alcuna giustificazione razionale né morale, e confligge contro tutte le esigenze di sobrietà e attenzione ai problemi del paese che a parole tutti professano, nonché contro il buon senso: o si ha il rimborso a forfait o si ha il rimborso a piè di lista. Percepirli entrambi evidentemente non sta bene e non si fa.

Non si capisce, inoltre, perché debbano essere premiati con più soldi i gruppi che non si avvalgono di personale per la propria attività. Accade infatti che la quota destinata ai gruppi per il personale, se non utilizzata, venga monetizzata. In tal modo si premiano i gruppi che lavorano meno, dacché è evidente che il personale di segreteria serve a chi intende intrattenere rapporti con i territori e con la società veneta per svolgere la propria attività di controllo e di proposta legislativa.

Un’altra stortura da sanare è l’assegnazione di fondi al gruppo costituito dal candidato presidente del centrosinistra Bortolussi, che fa gruppo a sé ma è privo di alcun riferimento nella società, e dunque si tratta di un gruppo personale, che non giustifica l’assegnazione di risorse pari a centinaia di migliaia di euro.

Sarebbe il caso che il Consiglio Regionale, anziché denunciare Il Gazzettino per aver parlato di soldi “in nero” ai consiglieri relativamente ai rimborsi esentasse, provvedesse ad eliminare questa sorta di stipendio aggiuntivo e rivedesse la quantità e i criteri di assegnazione delle risorse ai gruppi.

La categoria dei consiglieri regionali per troppo tempo ha beneficiato di un cono d’ombra mediatico. Sulla graticola mediatica ci stavano in primis parlamentari, e sui consiglieri comunali e provinciali si cercava di sviare l’attenzione dell’indignazione pubblica additandoli come la fonte degli sprechi. Siamo così di fronte, a partire dal 2009, alla progressiva riduzione del numero dei consiglieri comunali e provinciali, degli assessori comunali e provinciali, dei consigli di circoscrizione decisa dall’allora ministro Calderoli attraverso emendamenti alla finanziaria 2010. Ad ogni elezione comuni e provincie hanno rinnovato i loro consigli ma tagliandone del 20% il numero dei componenti. Un taglio di poltrone, come si usa dire, molto consistente. Sono state soppresse non decine, e neppure centinaia di poltrone, ma alcune migliaia di poltrone. Dovremmo già essere oltre ben oltre le 10.000 poltrone tagliate. Ebbene, qualcuno sa spiegare che cosa è cambiato in meglio per i cittadini da questa sparizione ? Si sono forse risanati i conti dello stato ? Si è affermata una nuova moralità negli amministratori pubblici ? La politica ha riacquisito credibilità ? Si è ridotto il famoso scollamento tra politica e cittadini ? niente di tutto ciò. Semplicemente, si è ridotto il tasso di partecipazione democratica alla vita degli enti locali e attraverso questi alla vita politica del paese.

Bisognerebbe avere il coraggio di tornare indietro sui tagli sbagliati e procedere invece ad affondare il bisturi nei luoghi veri del privilegio e dello spreco, che solo ora vengono a galla.

Stanno tagliando i consiglieri sbagliatiultima modifica: 2012-10-03T01:31:24+02:00da sdluca1
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