Wake up, open up Treviso
in barba alla Lega, la manifestazione di ZTL oggi a Treviso è stata tranquilla e pacifica. In questo periodo Mario Monti è molto più aggressivo e demagogico di quanto lo siano stati oggi questi ragazzi, che hanno segnalato nel percorso del corteo i troppi edifici pubblici abbandonati, i buchi neri, che riempono il centro di Treviso. La mappa tracciata oggi è anche quella del fallimento leghista nella gestione della città. Da quella mappa bisogna partire per rilanciare l’idea di
una Treviso città aperta, alla democrazia e al futuro.
La manifestazione ha fatto tappa al palazzo dell’Ex Provincia di Treviso, chiuso da più di due anni. Il palazzo venne ceduto ai privati come parte del pagamento per i lavori di realizzazione del complesso Sant’Artemio, dove poi si è trasferita la Provincia. Nelle intenzioni, la struttura sarebbe destinata a diventare un residence.
Un’altra tappa la manifestazione l’ha fatto all’ex tribunale in piazza Duomo. Secondo il famigerato accordo tra Provincia, Comune di Treviso e Cassamarca chiamato “risiko immobiliare”, e datato 2008, il Comune avrebbe dovuto cedere il complesso dell’ex tribunale, delle ex carceri e della ex caserma dei vigili del fuoco a Fondazione Cassamarca, affinché questa ci realizzasse un albergo di lusso. Di quell’ambizioso accordo che cosa è rimasto ? Poco o nulla si direbbe, se non le diatribe tra Comune e Provincia sugli arretrati dell’affitto dei locali della Prefettura, che secondo l’accordo avrebbero dovuto ospitare gli uffici comunali.
La manifestazione di Ztl non ha solo creato un momento di vivacità e di ribalta delle esigenze di spazi e socialità di una parte significativa del mondo giovanile, ma hanno messo il dito su una ferita aperta nel cuore della città. La questione dei buchi neri urbanistici e degli edifici abbandonati nel centro della città deve diventare un tema centrale della prossima battaglia elettorale per le comunali di Treviso. Certamente, lo stato attuale è una chiara denuncia dell’incapacità totale della classe politica che sgoverna da troppo tempo la città.