Non mandiamoli più a casa, mandiamoli al governo

“Mandiamoli al governo!” è il vero slogan di Grillo, che ha sostituito il “Mandiamoli a casa!” più adatto a pigliar voti. Lo ha scritto subito dopo il voto e lo ha ripetuto l’altro giorno alla BBC. Grillo punta ad un governissimo con PD e PDL assieme, per poter lucrare elettoralmente stando all’opposizione di questo nuovo “governo Monti senza Monti” e la prossima volta prendere ancora più voti. Questo significa che nella strategia di Grillo e Casaleggio M5S non è un movimento di programma, che mette avanti un programma di cose concrete da fare rispetto a schieramenti aprioristici (quella era la logica dei radicali), ma un partito politico a guida carismatica che persegue la massimizzazione del profitto elettorale e la conquista del potere. Per questo chi ha invece a cuore la realizzazione di un cambiamento concreto che migliori le condizioni di vita e di lavoro delle italiane e degli italiani deve cercare le forme per far prevalere i contenuti presenti nel movimento 5S sulle logiche militari dei lori strateghi.

Il modo spregiativo con il quale Grillo ha respinto la richiesta e la proposta politica di Bersani rientra in questa strategia. L’insulto “sei morto” non significa niente e non regge a nessuna disamina razionale. L’obiettivo di Grillo, ma più probabilmente della mente strategica Casaleggio, è di chiudere qualsiasi dialogo e ostentare la propria irragiungibile superiorità e alterità rispetto a tutti gli altri, che nella logica militarizzata del Grillo sono sempre “loro”. “Noi buoni”, noi cittadini, contro loro, brutti e cattivi, neanche più umani ma piuttosto zombie, morti che camminano. Che, in quanto tali, possono e anzi devono essere fatti oggetto di scherno, disprezzo e derisione al riparo da qualsiasi senso di colpa o buona educazione.

Questa primitività nell’armamentario propagandistico è ad oggi il maggior collante della realtà grillina. “Siamo in guerra” dice urlando il gran capo. E in guerra non si fanno distinguo ma si ubbidisce, chi non è d’accordo è un disertore e come tale vada fuori dalle balle. Ecco liquidati i dissidenti. Lo spirito di corpo delle falangi grilline va anche alimentato attraverso l’invenzione di complotti di tutti i generi ad ogni piè sospinto. Oscure trame orchestrate da “loro” contro noi buoni. E così le discussioni sulla legge elettorale sono ridotte a un complotto di “loro” per bloccare il successo dei buoni. E così la raccolta di firme per presentare le liste diventa una eroica battaglia contro “loro” che cercano pretesti per annullare le firme; la data del voto a febbraio è un complotto di “loro” per impedire alla gente di andare in piazza a sentire Grillo perchè c’è freddo. Sempre “loro” sono quelli che hanno presentato un simbolo civetta per boicottare il vero movimento con l’ennesimo complotto. E così via, fino a quando la paranoia arriva a ciucciare le matite nei seggi contro i brogli che “loro” vogliono fare a danno dei buoni.

La nuova situazione politica spingerà una parte del movimento e soprattutto dell’elettorato a chiedere che si faccia qualcosa per tradurre in realtà il programma del movimento, ma il “corpo militante” del movimento seguirà fino alla morte i due condottieri che li hanno guidati alla vittoria, resistendo a una miriade di complotti e agguati, per quanto del tutto immaginari.

La sfida va allora portata sui contenuti. Terreno sul quale il movimento è debolissimo e del tutto impreparato. Non per ignoranza o superficialità, ma perchè non è quello il vero obiettivo dei due strateghi: il programma è solo uno strumento di lotta da impugnare contro “loro” per marcarne la diversità e superiorità. Questo gioco, che è un gioco cinico e irresponsabile, va disvelato. Andando al dunque e togliendo pretesti per sottrarsi al confronto.


Non mandiamoli più a casa, mandiamoli al governoultima modifica: 2013-02-28T17:59:00+01:00da sdluca1
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