Cassata la riforma Monti delle province, vince lo stato di diritto

Il fatto di assecondare un sentimento popolare diffuso,  e una campagna mediatica enorme e province, autoritarismo, costituzionelunghissima, non autorizza a piegare gli strumenti legislativi alle esigenza di consenso e di propaganda dei governanti di turno. E’ questo uno dei pregi dello stato di diritto, che impedisce che vengano emanate leggi razziste o tendenti a sopprimere i diritti di minoranze in nome del potere delle maggioranze. Il Governo Monti, avvallato dagli alti colli, ha invece praticato un populismo istituzionale del tutto antidemocratico e reazionario. Altro che contrastare i populismi in Europa, come predicava il Monti ! Il suo è stato uno dei peggiori populismi immaginabili, perché incide sul processo legislativo e sulla riforma delle istituzioni, per conformarle alle esigenze dei poteri forti dietro la cortina fumogena della lotta agli sprechi e ai costi della politica. Questo populismo è stato sconfitto ieri dalla Corte Costituzionale, che ha cassato la riforma delle province del Governo Monti, praticata attraverso l’inserimento di commi relativi al destino di queste istituzioni all’interno del decreto Salvaitalia e della Spending Review. Un modo di legiferare aberrante, che purtroppo non riguarda solo il tema delle Province ma è invalso negli ultimi anni come  il modo ordinario di legiferare. Il potere di fare le leggi si è spostato dal Parlamento al Governo, che in nome di emergenze del tutto general generiche come la difficoltà dei conti pubblici, si arroga il diritto di legiferare con strumenti di urgenza come il decreto praticamente su tutto. E la Presidenza della Repubblica ha di fatto legittimato questo svuotamento di ruolo del Parlamento e questa elefantiasi del potere governativo. Aumentare i poteri dell’esecutivo a scapito delle assemblee elettive significa mettere in atto un processo autoritario. Quello che non a caso ha sempre invocato la destra berlusconiana, e che oggi purtroppo rischia di avere un ulteriore avanzamento grazie all’intesa della maggioranza di larghe intese sulla necessità di riformare la Costituzione anche per quanto riguarda la forma di governo. La tentazione presidenzialista che si sta diffondendo anche in ampi settori del centrosinistra va in questa direzione, ed è necessario per questo che si costituisca  un fronte ampio di difesa del carattere diffusamente democratico e partecipativo previsto dal nostro ordinamento costituzionale.

Cassata la riforma Monti delle province, vince lo stato di dirittoultima modifica: 2013-07-04T08:55:00+02:00da sdluca1
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