Bentornato articolo 138

Con la nuova maggioranza al governo Letta non cambierà assolutamente nulla, le primarie, dispiace, ma non avranno alcun effetto pratico per gli italiani. L’unico dato positivo, causato in primis dallo sfilarsi di Forza Italia dalla maggioranza, è che fallisce la manomissione dell’art. 138 della Costituzione. Con ciò, va in archivio la commissione bicamerale che avrebbe dovuto modificare la forma di stato e di governo per introdurre semi o intero presidenzialismo. Ora Letta dichiara di voler procedere ai sensi dell’art. 138, su quattro punti: riduzione dei parlamentari, superamento del bicameralismo, abolizione delle province, modifica titolo V. Il terzo punto è puramente demagogico, in realtà fa riferimento alla modifica del titolo V ma lo si vuole evidenziare a parte perché fa tanto “riduzione dei costi della politica”. Ma la procedura annunciata oggi è la stessa che proponevano i promotori della manifestazione del 2 luglio e del 12 ottobre, Rodotà Zagrebelski Landini Ciotti Carlassare, bollati sprezzantemente dal Letta come “conservatori”. Quindi parrebbe proprio che il pericolo maggiore sia sventato, ma siccome sono sempre loro, i malintenzionati riformatori costituzionali di ristrette intese, dobbiamo tenere ancora alta la vigilanza.