Fornero da abolire

Bene ha fatto la CGIL a esprimere il proprio consenso al referendum per l’abolizione della legge Fornero, confidando che la sua ammissione da parte della Corte Costituzionale possa determinare un intervento del Parlamento per rivedere quella legge, che tanti danni sta portando e porterà al nostro paese. Che il referendum sia stato promosso dalla Lega Nord racconta quanto in questi anni ci sia stata una sospensione della razionalità e del libero dibattito sociale e democratico, a favore di un quasi totale conformismo rispetto alle politiche di feroce austerità sollecitate dall’Unione Europea e sposate con entusiasmo dai governi di larghe intese. Già il nostro sistema, con l’introduzione del contributivo dalla riforma Dini (anche allora governo di larghe intese), impoverisce le pensioni dei precari e dei più poveri e arricchisce le pensioni dei ricchi. Con la Fornero si tengono fuori dal mondo del lavoro i giovani tenendo al lavoro gli adulti, si peggiorano le condizioni di lavoro, si massacrano le famiglie dei lavoratori, spesso stretti tra figli che non trovano un lavoro degno di questo nome, genitori grandi anziani che devono trovare nel privato l’assistenza che lo Stato non gli garantisce, e un lavoro malpagato e sempre più pesante di cui si allontana sempre più la fine. La riforma Fornero dispiegherà i suoi veleni nel corso degli anni, cambiando in peggio la vita delle persone e mutando i precari equilibri sociali che ancora tengono su il paese.