Donazzan: una lettera alle scuole da bocciare in toto

Contro la lettera inviata ai presidi dall’Assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan, di Forza Italia già Alleanza Nazionale, si potrebbero dire un sacco di cose. Limitiamoci a tre questioni:
Che un assessore regionale all’istruzione si senta in diritti di inviare ai presidi missive nelle quali si invita a parlare, e in quali termini, di determinate questioni, al di fuori di qualsiasi contesto e riferimento istituzionale ma in base alle opinioni politiche dell’Assessore stesso, è incredibile. Non siamo in uno stato autoritario, e la libertà di insegnamento e l’autonomia dell’istituzione scolastica è garanzia di libertà, pluralismo e democrazia. Quelle cose che i terroristi francesi tenevano particolarmente in odio, e dunque non è certo questo il modo per donazzancontrastarne la nefasta influenza.
Un argomento che utilizza l’Assessore utilizza, nella sua identificazione dell’intera cultura islamica come foriera di pericolo e di violenza, è quello per cui se non tutti i musulmani sono terroristi “è evidente che tutti i terroristi sono islamici e che molta violenza viene giustificata in nome di una appartenenza religiosa e culturale ben precisa.”. Quindi secondo Donazzan il terrorismo è solo islamico. Forse non è arrivata in orecchio all’Assessore la notizia dell’inchiesta Aquila Nera, che ha portato ad una serie di arresti, anche in Veneto, per stroncare una organizzazione eversiva di estrema destra che aveva tra i suoi progetti quello di mettere una bomba nel mercatino multietnico di Pescara per far saltare in aria un po’ di stranieri. Roba di fine dicembre 2014, non di anni fa quando, e l’Assessore non può non saperlo, in Italia saltarono per aria treni, banche e stazioni ferroviarie ad opera dell’estrema destra, o quando la mafia si dedicò per una certa stagione ad attentati terroristici. Per non parlare di Brigate Rosse, Prima Linea etc. Forse una scuola italiana, trattando il terrorismo, dovrebbe anzitutto trasmettere la memoria della nostra particolare esperienza con il terrorismo, che ha pochi eguali nel mondo occidentale. Una scia di sangue innocente che non ha niente a che fare con l’Islam.
L’Assessore afferma poi testualmente: “Abbiamo visto in queste ore fallire il modello di integrazione finora adottato in Europa, nella Francia della terza generazione come nell’ Italia della prima generazione e dobbiamo interrogarci se non vada rivisto con maggiore chiarezza di obiettivi e differenti modalità . Certamente il primo cambio di rotta é una ferma condanna senza alcun distinguo tra italiani, francesi o islamici se questi ultimi vogliono veramente essere considerati diversi dai terroristi che agiscono gridando “Allah è grande”.” Nel suo italiano stentato la Donazzan infila una serie di corbellerie. Chi è lei per sentenziare il fallimento del modello di integrazione francese, italiano e europeo? Oltre al fatto che non si capisce perché non limitarsi al modello francese, visto che non si è visto alcun episodio terroristico in Italia e nel resto d’Europa. Ma il fatto che tra i caduti vi siano dei musulmani, e che il commesso musulmano del negozio kosher sia ora celebrato per aver salvato dei clienti ebrei, non dimostra proprio, invece, che forse l’integrazione in quella realtà è andata piuttosto avanti? Dice poi l’assessore che il primo passo è la condanna senza distinzione tra “italiani, francesi o islamici”. Non si capisce perché accostare delle nazionalità, “francesi” e “italiani”, a una appartenza religiosa. Ci sono francesi che sono islamici, islamici che sono italiani. O forse la Donazzan vuol suggerire che gli studenti musulmani e i loro famigliari non possono essere italiani? Mah! Quello che è chiaro è che per la Donazzan un francese o un italiano possono anche esimersi dal condannare quanto accaduto, ma se lo fa un islamico (da presumere quindi un islamico che non sia né italiano né francese) allora questo va considerato uguale ai terroristi che agiscono urlando “Allah è grande”, quindi immaginiamo vada secondo Donazzan immediatamente arrestato e incarcerato.
In definitiva, la lettera della Donazzan è una ricchissima fonte di informazione e di conoscenza della estrema sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo di assessore all’istruzione pubblica.

Donazzan: una lettera alle scuole da bocciare in totoultima modifica: 2015-01-13T23:34:47+01:00da sdluca1
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