Elezione Mattarella: il falso mito della vittoria di Renzi

Perché l’elezione a Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella non viene raccontata come una vittoria di Mattarella ma un trionfo di Renzi?

Il modo, come sempre superficiale, squallido e umiliante, con il quale il sistema dell’informazione racconta le vicende politiche e istituzionali, mattarellaracconta l’elezione del Presidente della Repubblica come della vittoria di questo su quell’altro. Non ricordiamo che nelle precedenti elezioni ci fosse questa ossessione per individuare un vincitore: nella elezione di Napolitano nel 2006 si disse forse che si trattava di una grande vittoria del segretario dei DS Piero Fassino, o del Presidente del Consiglio Romano Prodi.  Eppure con una maggioranza risicata e composita come era quella dell’Unione non era del tutto scontato passare alla quarta votazione senza grossi problemi. Oppure che la elezione di Carlo Azeglio Ciampi nel 1999, alla prima votazione e cioè con oltre i due terzi dell’assemblea dei grandi elettori, sia stata raccontata come una grande vittoria dell’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema, o del segretario dei DS Valter Veltroni.

Ma se proprio si vuole adottare questo schemino elementare di ragionamento, allora bisognerebbe consegnare la palma di vincitore a chi è riuscito a raggiungere il proprio obiettivo, cioè a chi ha vinto la battaglia che ha scelto di combattere, o la partita che ha scelto di giocare.

L’obiettivo di Berlusconi, e di Alfano, era di condividere un nome da eleggere a Presidente della Repubblica, marcando il loro ruolo di indispensabili e di unici alleati, a livello di governo e di riforme di sistema, del Pd di Renzi. Tenendo distanti la sinistra e la sinistra del PD. Avendo quindi nel Quirinale un elemento di garanzia rispetto ai personali problemi di Berlusconi, e delle sue aziende, che coincidono di fatto con gli interessi del centrodestra.

L’obiettivo di SEL e della sinistra del PD era quello di eleggere un presidente fuori dalla logica del Nazareno, frutto quindi non dell’accordo con Berlusconi ma dell’autonomia del PD e del centrosinistra. Che quindi tenesse aperta la prospettiva futura di ritorno ad una normale ed europea dialettica tra una destra e una sinistra portatrici di proposte e di valori alternativi. Superando la pericolosa e dannosa fase attuale di larghe e profonde intese.

L’obiettivo di Renzi non è ben chiaro quale fosse: eleggere uno che non gli facesse ombra, o uno che lo assecondasse, o solamente uscire in qualche modo dalla vicenda delle elezioni senza farsi impallinare come fece lui con Bersani, o avere un presidente capace di svolgere una funzione di stabilità rispetto alle squallide e mutevoli vicende del quotidiano teatrino della politichetta giornaliera.

Che Berlusconi e Alfano abbiano totalmente fallito il loro obiettivo è evidente, ed evidenziato a tutti.  Che Vendola e Bersani abbiano raggiunto totalmente il loro obiettivo, dovrebbe essere altrettanto chiaro ma viene invece oscurato dall’informazione di regime, tutta intenta a raccontare il trionfo, il capolavoro, la vittoria totale di Matteo Renzi. Il servilismo si conferma un tratto distintivo profondo del nostro giornalismo.

Matteo Renzi può essere dichiarato vincitore se si ammette che l’obiettivo che si prefiggeva era minimale, quello di non fare la fine del suo predecessore che sulla elezione del presidente della Repubblica ci rimise il posto, e forse un po’ anche la salute. Obiettivo non difficile da raggiungere, considerando che la minoranza interna con cui Bersani aveva a che fare era quella spregiudicata, cinica e disposta a tutto, guidata da Renzi stesso, mentre Renzi si è trovato a confrontarsi con una persona leale e con qualche buona idea e buon consiglio da dare come Bersani e gli altri della minoranza interna. Non è un caso che Mattarella fosse già una ipotesi di Bersani due anni fa per il Quirinale, ed è abbastanza noto che sia stata sostenuta e rappresentata a Renzi da Bersani anche in questa occasione.

Ma questo è un po’ poco per parlare di “capolavoro”, “trionfo”, “grande vittoria”. Allora forse la spiegazione è un’altra: l’attuale quadro politico registra un accentramento enorme del potere e della visibilità politica in Matteo Renzi, che coltiva in maniera spasmodica questa sua centralità. Renzi, grazie anche al coro giubilante dei media, ha bisogno di proporsi come artefice di tutto quello che accade. Lui risolve i problemi dell’economia, lui cambia verso all’Europa, lui fa le riforme, lui elegge il Presidente della Repubblica. Non è per niente vero, ma non importa. Siamo nell’epoca della comunicazione, se la realtà non si adegua a quello che vuoi comunicare basta modificare la realtà.

Prendiamo l’editoriale de La Stampa, di Giovanni Orsina, che per osannare Renzi argomenta così: “Renzi ha compiuto un capolavoro, dando prova ancora una volta d’avere un talento politico eccezionale, quale in Italia non si vedeva dai tempi di Craxi. È vero che Sergio Mattarella non era la sua prima scelta – avrebbe preferito qualcuno di molto più vicino a lui, e da lui più controllabile. Ma la sua intelligenza politica è consistita proprio nell’aver capito che la sua prima scelta non sarebbe mai passata, e nel ripiegare subito su quella fra le opzioni possibili che gli era meno sgradita. Così facendo, può intestarsi oggi una vittoria rotonda.”  Parrebbe saggio pensare che sia giusto parlare di “capolavoro”, se Renzi fosse riuscito, grazie alla sua abilità e arguzia, a far passare la sua scelta nonostante i tanti ostacoli. Invece si fa passare per “capolavoro” il ripiegamento su una seconda scelta, operato sulla base del pragmatismo caratteristico di chi occupa posizioni di potere e si adegua alle circostanze per mantenere il suo ruolo. Non apriamo il discorso su cosa c’entri Craxi in questo, il paragone pare davvero fuori luogo. Fino a quando il sistema dell’informazione non farà uno sforzo in più per riconnettere la realtà al racconto, saremo sembre irrimediabilmente in balìa di imbonitori e sbruffoni.

Elezione Mattarella: il falso mito della vittoria di Renziultima modifica: 2015-02-01T17:31:53+01:00da sdluca1
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