Strozzate le provincie, tagliati i servizi, per ragioni di propaganda governativa

Le provincie italiane non sono in grado di chiudere i loro bilanci. Non solo non ricevono più, come da anni, alcun soldo dal governo centrale, ma in più devono dare soldi dei loro al governo centrale. La famigerata riforma Delrio per ora non pare funzionare, le Regioni sono in larghissima parte inadempienti per quanto riguarda il trasferimento delle competenze in capo alle Provincie, e in ogni caso il processo è più facile a dirsi che a farsi. Quel che è certo è che le Province non riescono più a fare investimenti, e con ciò si deprime la domanda interna e si aggrava il ciclo economico. E poiché alle province spetta la competenza, tra l’altro, dell’edilizia scolastica per gli istituti superiori, questo significa che non ci sono i soldi per costruire scuole nuove dove ce ne sia bisogno e per mantenere l’esistente. Significa che la viabilità provinciale si deteriora, che gli edifici e gli istituti culturali provinciali languono, che i controlli ambientali protesta-provincia-2diventano meno stringenti e assidui. Questa sottrazione di risorse al sistema delle autonomie locali per centralizzarle a livello nazionale non risponde purtroppo ad una logica di miglior utilizzo e lotta agli sprechi, ma serve a copertura delle scelte di politica economica del governo, perlopiù legate alle ricerca del consenso più che a fare le cose giuste per il paese. Aver destinato 80 euro a una parte dei lavoratori, senza estenderla ai pensionati più poveri e agli incapienti come promesso lo scorso anno, è cosa utile ai destinatari ma slegata da qualsiasi strategia di redistribuzione ben fatta e di lotta alla povertà, resta un provvedimento dal forte carattere propagandistico e che finora non ha determinato da solo quel rilancio dei consumi su cui si puntava. La decontribuzione alle imprese che assumono a tempo indeterminato, senza distinguere tra quelle che avrebbero assunto comunque e quelle che invece aumentano il numero dei dipendenti o fanno investimenti sul futuro, significa trasferire risorse pubbliche al sistema delle imprese, anche a quelle che non ne avrebbero bisogno o a quelle che non hanno particolari meriti per i quali meritare un incentivo pagato da tutti.

In definitiva, la riforma delle Province non ha prodotto ad oggi alcun miglioramento della macchina amministrativa, i risparmi conseguiti sono ridicoli. Il prosciugamento delle risorse degli enti locali a favore del governo deprime ulteriormente i sistemi economici locali, abbatte la quota degli investimenti, provoca la riduzione dei servizi. La riforma Delrio si conferma una buffonata propagandistica fatta in maniera rozza e superficiale.

Strozzate le provincie, tagliati i servizi, per ragioni di propaganda governativaultima modifica: 2015-07-13T16:48:04+02:00da sdluca1
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